diventare animatore di contatto

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Agosto 11, 2011 Uncategorized 0
diventare animatore di contatto

diventare animatore di contatto

(sport e contatto)

L’animazione di contatto è un aspetto del lavoro di animazione che compete tutti i membri di uno staff. È il cardine e l’essenza stessa del lavoro di animatore. Tutti ne parlano, tutti la giudicano, pochi la sanno svolgere veramente bene, tant’è vero che la maggior parte delle lamentele espresse nei confronti di una equipe riguarda proprio questo punto. Cerchiamo allora di conoscere meglio questo aspetto del lavoro. Obiettivi Una buona impostazione del contatto base deve saper indicare più di un obiettivo: \ Entrare in relazione personale con il maggior numero di ospiti possibile \ Favorire la comunicazione delle principali attività e del programma di animazione \ Raccogliere gli eventuali disagi o lamentele degli ospiti per poterli risolvere direttamente o segnalarli alla direzione \ Stimolare l’interelazione degli ospiti tra di loro Strumenti Anche l’indicazione degli strumenti e del modo di utilizzarli è un punto fondamentale per non lasciare che la frase bisogna fare più contatto risulti una vera indicazione operativa e non solo una esortazione alla volontà. A questo proposito i professionisti dell’animazione sono soliti distinguere tra il contatto passivo (quando cioè l’ospite va a cercare l’animatore) e il contatto attivo (quando è invece l’animatore che va a cercare l’ospite). La differenza qualitativa la si fa su questo secondo tipo di attività. Se ci si lascia infatti sommergere dall’aspetto passivo si entrerà in contatto solo con quegli ospiti che già sono positivamente predisposti alla relazione con l’animazione ignorando gli altri. Solo un approccio attivo può distribuire omogeneamente le risorse non scontentando nessuno e coinvolgendo tutti. Tra gli strumenti più immediati e semplici da utilizzare segnaliamo: il saluto, la conversazione individuale e la visibilità delle attività. Saluto È uno degli aspetti più caratterizzanti del lavoro. Va reso sempre e a tutti anche più volte al giorno. In genere si utilizzano forme cordiali e comuni come Ciao. Quasi sempre si utilizza il Tu, in qualche caso, e a seconda delle circostanze e delle indicazioni, si può usare anche il Lei. Un buon saluto deve essere sempre accompagnato dal sorriso e apparire il meno formale e scontato possibile. Il bravo animatore sa anche ricordare, e aggiungere, il nome dell’ospite o, in alternativa, un soprannome simpatico. Gli animatori più esperti sanno anche personalizzare il proprio saluto con forme (frasi/nomi) insolite e particolari che frequentemente diventano il tormentone del villaggio ripetuto da tutti. L’animatore alla prima esperienza dovrebbe esercitarsi molto, come un alteta, su questo fondamentale fino a trovare e consolidare una propria forma di saluto che risulti al contempo la più naturale ed originale possibile. Conversazione È l’ostacolo più arduo che un animatore si trova ad affrontare quando è alla prima esperienza e specie se deve relazionarsi con ospiti di età maggiore della propria. Anche in questo caso è fondamentale esercirarsi, tentare e fare tesoro delle esperienze senza cadere in luoghi troppo comuni. Il primo passo è sempre quello di impostare una conversazione molto semplice e poco pretenziosa a partire dalle domande più ovvie sul gradimento del luogo, della vacanza, delle attività. In un secondo livello si passerà ad una interazione più incentrata sulle attività dell’animazione stessa: inviti a partecipare a vari appuntamenti, inviti ad esprimere giudizi su spettacoli o attività seguite. A questi primi due livelli arrivano con sufficiente facilità tutti e in breve tempo. E’ però importante non fermarsi qui e provare a salire i gradini successivi. Il primo dei quali è quello di una conversazione più personale riguardo alle attività svolte a casa propria, la città di provenienza, gli interessi culturali, artistici, di svago; in una parola mettere a tema il proprio e l’altrui vissuto. Un ottimo animatore è quello, infine, che prima di iniziare il lavoro riesce ad informarsi e documentarsi sulle particolarità culturali, ambientali, storiche ed artistiche del luogo in cui si trova per renderle poi oggetto del dialogo. Così facendo si renderà interessante, potrà guidare la conversazione, non sembrerà mai sciocco o ignorante e saprà destare la curiosità dei propri interlocutori. Non bisogna mai dimenticare di rendere la propria conversazione brillante e leggera; deve essere stimolante e non pedante; deve incuriosire e non annoiare. E’ utile quindi inserire qualche battuta di spirito, il racconto di qualche anedottoto divertente non dimostrando mai tensione o irritazione o impazienza. Se non si è in grado di controllare le proprie passioni, i propri pregiudizi, le proprie ideologie sarà bene evitare quegli argomenti che portano in luce la parte più rigida di ciascuno. Visibilità Troppo spesso, nell’impostazione del contatto base, si sottovaluta l’importanza che ha la visibilità delle attività. In un villaggio fare una qualsiasi cosa in luoghi e tempi non visibili equivale a non farla del tutto.

 

Se è la prima volta che cerchi le opportunità di lavoro per la prossima estate e tra le varie offerte ti sei imbattuto in un annuncio in cui si cercava un animatore di contatto, ti sarà probabilmente capitato di chiederti: l’animatore di contatto, cosa fa? Ma iniziamo per gradi e rispondiamo prima di tutto alla domanda “Ma l’animatore turistico cosa fa?”. Per non dilungarci troppo e affrontare un tema alla volta, puoi cercare la tua risposta nel primo capitolo del manuale, dove troverai anche tutti i requisiti necessari per poter diventare un perfetto animatore turistico per villaggi. Cosa è un animatore di contatto L’animazione di contatto nel mondo dell’intrattenimento e nel lavoro dell’animazione turistica riguarda tutti i membri dello staff. È il punto fermo del lavoro di animatore turistico, assolutamente da non sottovalutare. Prima di tutto, un animatore di contatto è un individuo che sa stare con le persone, comprendere i loro bisogni, soddisfare le loro richieste e, infine, intrattenerle con spirito e leggerezza. Non esiste una regola fissa, o un mantra, che risponda alla domanda “come fare nel modo giusto l’animatore?”. Si parte certamente dal saper riconoscere chi si ha davanti, entrare in empatia e quindi creare una relazione, nella quale solo il buon senso può indicare quale sia il livello più opportuno di confidenza da stabilire. Cosa fa un animatore di contatto Il compito essenziale di un animatore di contatto è “decodificare” chi ha di fronte e far sì che raggiunga ciò che nella vacanza sta cercando (divertimento? spensieratezza? relax?), contribuendo così a rendere la vacanza dell’ospite davvero speciale, perché speciale, unico e autenticamente umano sarà stato il rapporto che l’animatore ha instaurato con la singola persona. Per svolgere in maniera impeccabile il proprio ruolo nell’animazione di contatto bisogna tener presente degli obiettivi: Sapere entrare in empatia con gli ospiti del villaggio in cui si lavora; Saper spiegare le principali attività e del programma di animazione in modo semplice e chiaro, la comunicazione è uno strumento essenziale per l’animatore turistico; Captare ogni eventuale segnale di disagio o scontentezza e fare in modo di trasformarlo (risolvendolo o segnalandolo a chi di dovere – la maggior parte delle volte alla direzione) in un punto di forza del villaggio turistico; Incentivare l’interazione di quanti più ospiti possibile tra di loro, così da creare un ambiente stimolante, motivante e piacevole in cui trascorrere la propria vacanza. L’interazione è un elemento essenziale, quando riuscita, lascerà nell’ospite un buon ricordo e creerà un malinconico e lieve senso di nostalgia associato al tempo passato con piacere nel villaggio turistico. Un ricordo che in molti casi favorisce il ritorno e la fedeltà dell’ospite al villaggio. Come diventare un buon animatore di contatto Un vero professionista dell’animazione turistica solitamente fa una netta distinzione tra contatto passivo, ovvero che “obbliga” l’ospite a rintracciare l’animatore, e contatto attivo, che al contrario vede l’animatore turistico del villaggio andare a cercare l’ospite. La sostanziale differenza che trasforma il lavoro dell’animatore turistico in pura qualità e valore aggiunto per il villaggio verte proprio su questo secondo punto. Gli altri “strumenti” del bravo animatore di contatto sono: il saluto, che va dato a tutti in maniera incondizionata utilizzando forme cordiali; la conversazione, che deve cercare di essere semplice e stimolante allo stesso tempo. Anche se per molti è l’ostacolo più grande, una volta superato ti farà diventare un’eccellenza del villaggio; la visibilità, anche detta contatto visivo, dei punti di riferimento del team di animazione e delle attività svolte nel villaggio turistico, cosa spesso sottovalutata. Tutto questo naturalmente sarà facilitato dall’intervento di un capo animatore organizzato carismatico e motivante. Adesso hai tutte le informazioni necessarie per capire se questo ruolo nell’animazione turistica è adatto a te.

 

La figura dell’animatore turistico è sempre più diffusa nelle strutture di vacanza: dai villaggi alle navi da crociera, dagli alberghi e campeggi ai comprensori territoriali, la sua presenza qualifica l’offerta ed è molto apprezzata dagli ospiti. Si tratta però di un lavoro che non si improvvisa, per il quale è necessaria una buona attitudine alla relazione interpersonale, al lavoro di gruppo, alla organizzazione delle attività e del tempo personale e che quasi sempre richiede solide competenze tecniche o sportive. Una vera e propria professione, che permette di viaggiare in luoghi affascinanti, conoscere persone sempre diverse ed acquisire esperienze che permettono anche interessanti sviluppi di carriera per i talenti migliori.

 

È importante tener presente una quarta area dedicata ai Responsabili di settore che si suddivide in:• Capo sport: il responsabile delle attività sportive deve svolgere un ruolo diplomatico, necessario in ogni competizione sportiva. Dovrà essere il primo a trovarsi sul luogo delle attività e l’ultimo ad andare via, dovrà curare con un’attenzione particolare il settore mare.• Capo Animazione: il capo animazione si occupa di coordinare le attività ed i programmi dello staff. Persona d’esperienza, organizza e gestisce il gruppo. Dotato di un grande carisma personale ha ottime qualità di leader e di show-man.• Capo Villaggio: è la figura che si colloca al vertice dell’organigramma dello staff di animazione. Il capo villaggio dovrà avere continui contatti con lo staff, iniziando da riunioni quotidiane in inizio stagione, ed arrivando ad incontri bisettimanali, dovrà sempre far sentire la sua presenza sia come controllo, sia e soprattutto come supporto. Una perfetta conoscenza di almeno due lingue straniere ed una spiccata personalità distinguono sempre il capo villaggio. Conosce alla perfezione tutte le modalità di erogazione dei servizi di ogni singola figura professionale. In alcuni casi si assume anche delle responsabilità giuridiche.I vari responsabili di settore dovranno esercitare tutto il loro carisma e la loro capacità comunicativa, per frenare i temperamenti a volte irruenti ed eccessivi di animatori carichi di entusiasmo. La capacità di percepire anche il più piccolo attrito all’interno del gruppo, la pianificazione e l’assegnazione dei compiti in modo equo, la capacità di coinvolgimento e stimolo del gruppo, dovranno essere delle qualità indispensabili a prescindere dal settore. L’abitudine di aggiornare, valutare, e comunicare con lo staff, deve essere una modalità operativa indispensabile ai responsabili di settore, che con abituali riunioni, pianificano e verificano le quotidiane operazioni degli animatori. Le procedure di informazione dello staff dovranno essere sempre ben chiare, spesso a supporto di comunicazioni verbali, si dovranno affiancare ordini di servizio scritti.È importantissimo che ad inizio settimana venga distribuito a tutti i partecipanti dello staff il programma, con evidenziati i compiti ed i nomi delle persone responsabili delle attività. Andranno anche individuate delle figure di supporto da utilizzare in caso di particolari contingenze. Ogni polemica dovrà essere subito trasformata in suggerimenti od osservazioni, si dovrà dare sempre una risposta a tutto, a volte anche rischiando la rottura con qualche membro dello staff. I rapporti con l’organico in forza all’azienda dovranno essere di massimo rispetto e cordialità. È d’obbligo far conoscere a tutto lo staff le procedure da adottare in caso di reclami o di percezioni di atteggiamenti di risentimento della clientela.

 

tutte le info su whatsapp al 3290954237

 

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