come si diventa una Guida Turistica

come si diventa una Guida Turistica ?

È accompagnatore turistico o escursionista chi, per professione, accompagna, persone singole o gruppi di persone del villaggio turistico , nei piccoli viaggi attraverso il territorio nazionale o all’estero; fornisce elementi significativi e notizie di interesse turistico sulle zone di transito al di fuori dell’ambito di competenza delle guide.

Generalmente è un animatore autonomo che lavora su incarico di tour operator, agenzie di viaggio ed enti di promozione turistica.

 

 

come si diventa una Guida Turistica

come si diventa una Guida Turistica

 

In particolare cura l’attuazione del programma turistico prestabilito, fornisce le informazioni generali sulle località visitate  e presta assistenza per risolvere quei piccoli o grandi inconvenienti che si possono verificare durante un viaggio. A lui/lei tocca gestire gli adempimenti burocratici ed amministrativi del gruppo che accompagna, provvedere alla sistemazione dei partecipanti nell’autobus, far rispettare gli orari degli appuntamenti programmati, favorire una buona armonia nel gruppo ed ascoltare i reclami di chi non è soddisfatto.

E’ dunque il responsabile del buon andamento del viaggio ed è il punto di riferimento dei viaggiatori per tutta la durata dello stesso.

 

 

come si diventa una Guida Turistica

come si diventa una Guida Turistica

 

 

Compiti e principali attività

L’accompagnatore, in linea generale, segue ed assiste un gruppo turistico dall’inizio al termine di un viaggio organizzato in cui sia prevista tale figura. Deve perciò adoperarsi affinché il viaggio acquistato dal turista/cliente/ospite sia realizzato nel migliore dei modi, assicurandosi che tutti i servizi e le agevolazioni promesse dall’organizzazione al cliente siano erogati, mediante controlli sul comfort e sull’efficienza del trasporto, sulla qualità dei pasti (se son viaggi di mezza giornata), ecc..

Oltre al Ricevimento ha inoltre il compito di informare tutti i membri del gruppo sugli usi, i costumi, le leggi e le particolarità dei luoghi di transito e di destinazione, anche se a livello generico in quanto le informazioni più dettagliate sulla storia, i monumenti o le zone da visitare saranno fornite dalle guide turistiche locali in collaborazione con il tour operator. Dovrà occuparsi delle formalità e fare in modo che il gruppo (formato spesso da persone che non si conoscono fra loro fino al momento della partenza) sia ben amalgamato e possibilmente omogeneo. Infine ha il compito di relazionare, all’organizzazione per cui presta servizio, l’andamento del viaggio, informandola di eventuali inconvenienti, lacune o problemi emersi.

 

 

Nell’ambito di questa attività esistono delle vere e proprie specializzazioni. L’accompagnatore, definito all’estero tour manager, dovrà quindi essere in grado di esprimersi correntemente in varie lingue (possibilmente anche in quella del paese di destinazione); deve conoscere l’itinerario e le località che verranno visitate, le linee di comunicazione e la prassi valutaria della nazione ospite. Pur senza sovrapporsi alla guida turistica locale deve conoscere e spiegare costumi, usi ed abitudini locali e fornire tutte quelle informazioni che permettono al turista di sentirsi a proprio agio. Questa figura è quella che al momento offre migliori prospettive occupazionali essendo sempre più diffusi i piccoli viaggi organizzati.

 

 

 

 

L’accompagnatore  viene definito all’estero anche tour leader in quanto deve per qualche ora, giorno o settimana, all’interno del nostro paese, diventare “capogruppo” di comitive di turisti, sia italiani sia stranieri, magari provenienti da diversi paesi. In questo caso la difficoltà maggiore consiste proprio nel riuscire ad amalgamare una compagnia composta da persone estranee. Dovrà quindi riuscire a proporre la sua leadership più volte nella giornata o con gruppi sempre diversi. Soprattutto nel caso di turisti stranieri il tour leader riveste un ruolo di grande importanza: è lui che aiuta lo straniero a interpretare e capire la civiltà e la cultura del nostro paese e a promuovere l’immagine dell’Italia all’estero.

 

L’accompagnatore in daily tour si dedica alle escursioni giornaliere. I suoi compiti sono: animare la compagnia durante la gita, controllare che il programma offerto sia rispondente a quello stabilito, verificare che gli orari siano rispettati e fornire le informazioni generali sulle località visitate.

 

 

 

Il transferista svolge la sua attività di accoglienza durante i transfert, cioè assiste i passeggeri al momento dell’imbarco, dell’arrivo e durante gli eventuali brevi trasferimenti da un posto ad un altro. Queste mansioni, oltre che dall’accompagnatore turistico professionista, sono in alcuni casi svolte anche da operatori dell’agenzia che ha organizzato il viaggio o che segue una comitiva per conto di un tour operator straniero. Tra le varie specializzazioni nel ramo dell’accoglienza , all’inizio di carriera può essere molto utile come passaggio formativo.

 

Competenze

L’accompagnatore turistico dovrà senz’altro, prima di iniziare la professione, effettuare per proprio conto molti viaggi – con modalità e destinazioni diverse – per acquisire quella familiarità e quel bagaglio di diverse esperienze necessari per affrontare, con consapevolezza e competenza, la sua attività futura.

 

E’ ovviamente anche un/a bravo/a promoter/hostess ed un ottimo animatore di contatto , sà anche nuotare, sà usare un tablet (per le recensioni) ed è indispensabile avere una buona conoscenza di almeno due lingue straniere, una buona cultura generale, una spiccata capacità organizzativa e passione per viaggiare. Dovrà essere una persona precisa, puntuale ed ordinata perché fra i suoi compiti rientra anche quello di gestire soldi, biglietti e documenti di tutto il gruppo. Altra dote indispensabile è la diplomazia: l’accompagnatore avrà il compito di mediare sempre e con tutti (con i clienti/ospiti, con i committenti, con le autorità locali, con le guide turistiche, con il personale di servizio con cui si entra in contatto, ecc.).

 

Per quanto riguarda questo aspetto di interrelazione continua con gli altri (in primo luogo i turisti del gruppo, ma anche tutte le persone con cui dovrà interagire e venire in contatto) è importante possedere un approccio positivo verso il prossimo: l’esperienza in questo campo può essere sicuramente di grande aiuto, ma la capacità di mettere a proprio agio le persone è in gran parte una dote innata. La sua attività lo porta ad incontrare – senza sosta – situazioni e persone anche molto diverse, richiedendo capacità di continuo rinnovamento ed adattamento professionale.

 

 

 

Sarà sua cura disporre, di volta in volta, di competenze storiche, artistiche o geografiche relative ai paesi da visitare, ma dovrà anche conoscere le principali norme in vigore riguardanti il turismo, le formalità doganali e la valuta. Dovrà essere in grado di consultare agilmente libri o guide inerenti il viaggio e saper decifrare ogni tipo di mappa o cartina, con uno sguardo più attento agli aspetti essenziali finalizzati al viaggio.

 

L’accompagnatore dovrà inoltre garantire sempre la sua presenza nei momenti più delicati e problematici del viaggio, facendo in modo che, con la sua capacità professionale, venga risolto qualsiasi tipo di inconveniente. Per esempio dovrà aiutare e saper indirizzare i membri del suo gruppo in caso di smarrimento o furto di documenti, tramite opportuni contatti con ambasciate, consolati ed uffici di polizia.

 

 

Per scriverci subito su whatsapp

 

 

 

 

Situazione di lavoro

Lavorare come accompagnatore significa scegliere di viaggiare costantemente, effettuando solo brevi rientri a casa nel villaggio, adattandosi ad un ritmo lavorativo quando non ci saranno le gite, dove bisognerà sponsorizzare le escursioni durante le ore di contatto (sotto l’ombrellone o in piscina o al ristorante o nella postazione desk) con l’aiuto degli altri animatori. Gli incarichi di lavoro, tuttavia, possono essere abbastanza variabili: da poche ore o mezza giornata. Suoi indispensabili strumenti di lavoro sono mappe, guide, orari dei mezzi di trasporto locali, opuscoli informativi riguardanti gli intrattenimenti turistici tipo sagre o feste patronali, ecc..

 

 

Generalmente l’accompagnatore turistico presta la sua attività come lavoratore autonomo ed opera prevalentemente su incarico di tour operator, agenzie di viaggio ed enti di promozione turistica. La sua professione lo porta ad interagire costantemente con il gruppo di turisti che gli sono di volta in volta affidati, ma anche con i committenti, con le autorità locali, con le guide turistiche e con il personale di servizio con cui si entra in contatto durante un viaggio.

 

 

In quanto lavoratore dipendente (per esempio di agenzie turistiche di animazione) l’accompagnatore turistico può essere inquadrato al quarto livello, con un reddito annuo lordo di circa 14.500 euro, ma più frequentemente presta la sua attività come lavoratore autonomo. In questo caso le tariffe possono mediamente variare fra 170 e 195 euro a giornata lavorativa, al netto di Iva. Naturalmente, trattandosi di lavoro autonomo non si gode delle stesse garanzie in termini di continuità del reddito e di copertura previdenziale rispetto ai lavoratori dipendenti. Inoltre il tariffario regionale non fa distinzione di specializzazione, professionalità o anzianità dell’accompagnatore, ma – alle cifre indicate – vanno comunque aggiunte le mance usualmente offerte dal gruppo all’accompagnatore, al termine del viaggio, che possono essere anche molto cospicue.

 

 

Percorsi formativi

Molti giovani sono attratti da questa professione perché consente di viaggiare continuamente in maniera spensierata, conoscendo molte persone e vivendo in un costante clima vacanziero. L’accompagnatore turistico è un professionista abilitato la cui attività, non priva di grandi responsabilità, si esplica nei limiti spazio-temporali di un determinato viaggio e richiede competenze, professionalità ed una conoscenza delle lingue straniere.
Generalmente è richiesto quale requisito il possesso del diploma di scuola media superiore, non necessariamente di ambito turistico.
Gli abilitati sono inoltre in possesso di un tesserino personale di riconoscimento.

 

 


I soggetti abilitati allo svolgimento dell’attività di guida turistica nell’ambito dell’ordinamento giuridico del Paese comunitario di appartenenza operano in regime di libera prestazione di servizi, senza necessità di alcuna autorizzazione o abilitazione. Qui di seguito riportiamo il Comma 4 dell’articolo 10 del Decreto Legge 31 gennaio 2007, n. 7, che recita:
“Le attività di guida turistica e accompagnatore turistico, come disciplinate dall’articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n. 135, e successive modificazioni, non possono essere subordinate all’obbligo di autorizzazioni preventive, al rispetto di parametri numerici e a requisiti di residenza, fermo restando il possesso dei requisiti di qualificazione professionale secondo la normativa di cui alla citata legge n. 135 del 2001. Ai soggetti titolari di laurea in lettere con indirizzo in storia dell’arte o in archeologia o titolo equipollente, l’esercizio dell’attività di guida turistica o accompagnatore turistico  di cui alla citata legge n. 135 del 2001 o di altre prove selettive, restando consentita la verifica delle conoscenze linguistiche soltanto quando le stesse non siano state oggetto del corso di studi”

 


La carriera dell’accompagnatore è inevitabilmente legata alla professionalità, alla sua eventuale specializzazione e alle lingue straniere parlate. Dopo anni nella professione, se non desidera più viaggiare continuamente, uno dei possibili sbocchi professionali, una volta superato uno stage formativo dall’agenzia di animazione, può essere rappresentato dal ruolo di direttore tecnico di agenzia di viaggio oppure, sempre nell’ambito di un agenzia, può dedicarsi a compiti di carattere più organizzativo, per esempio lavorando come programmatore turistico.

 

 

Tendenze occupazionali

L’aumento del volume d’affari del comparto turismo di questi ultimi anni lo si deve anche alla crescente diffusione della “cultura del viaggio” che sta prendendo piede anche fra persone non abituate a viaggiare. Si ricorre in misura crescente a viaggi organizzati che consentono, anche ai viaggiatori meno esperti, di soddisfare i propri desideri.

 

Anche per questo motivo la figura dell’accompagnatore è in continua espansione ed include una serie di nuove caratteristiche di cui l’accompagnatore deve farsi carico: maggiori livelli di responsabilità, capacità autorganizzativa, richiamo costante alla sua funzione preminente all’interno del gruppo.

 

 

 

In questo settore, inoltre, oltre ai flussi turistici tradizionali si sta sviluppando un nuovo mercato, il cosiddetto turismo d’affari o aziendale: viaggi di due o tre giorni in Italia o veri e propri viaggi-incentivo all’estero, magari in destinazioni esotiche. Si tratta di un settore molto particolare sia per l’alto numero di partecipanti sia perché, durante la vacanza, viene molto incoraggiata la comunicazione sociale. Per un accompagnatore il turismo aziendale può quindi costituire un’interessante specializzazione che, in un certo senso, lo avvicina alla figura dell’animatore (visto che la sera nel villaggio , partecipa agli spettacoli in teatro con tutto lo staff).

 

 

Profili formali correlati alla figura tipo : Tecnico delle attività di animazione sociale e di sviluppo delle potenzialità di individui, gruppi e comunità territoriali.
La figura professionale dell’accompagnatore turistico appartiene alla categoria 3.4.1.2 “animatori turistici e assimilati” della classificazione delle professioni ISTAT (1991). 

 

 

Descrizione della figura professionale
L’operatore del turismo e dello spettacolo – Animatore turistico è colui che svolge un ruolo di intrattenimento, occupandosi della gestione del tempo libero e delle attività ricreative presso villaggi turistici, grandi alberghi‐vacanze, camping, residence, navi da crociera e grandi stabilimenti balneari e/o altre realtà locali. In genere i luoghi di vacanza dove l’animatore turistico opera sono situati in località balneari o lacustri, ma non mancano le destinazioni montane.

 

L’attività di animazione ha come scopo prevalente quello di coinvolgere e divertire gli ospiti, di conseguenza l’animatore deve possedere requisiti attitudinali che lo rendano in grado di gestire e promuovere relazioni interpersonali. La gestione dell’aggregazione fra le persone e il fare spettacolo richiedono la capacità di sapersi mettere in mostra e di attivare la circolarità della comunicazione.
Occorre possedere inoltre anche la capacità di resistenza alla fatica e di controllo delle tensioni, dal momento che il continuo contatto con gli altri espone notevolmente dal punto di vista emotivo.

 


Formazione

Secondo alcune stime i giovani che ogni anno vengono reclutati per fare animazione nei villaggi turistici o come animatori o con altri ruoli sono circa diecimila. Chi fa animazione turistica non ha quasi mai alle spalle una preparazione specifica, ma possiede, in genere, un bagaglio personale di esperienze sportive, culturali o di spettacolo alle quali si rifà nello svolgere le mansioni di animazione. Per accedere a questa professione è necessario possedere almeno un diploma di scuola media superiore e l’aver maturato qualche esperienza nel mondo dello spettacolo, della moda, della musica o dello sport (si è facilitati se abilità e competenze sono comprovate da brevetti e attestati di qualifica professionale).

 

 

Descrizione dell’intervento didattico
Il corso mira a formare una figura professionale in grado di operare autonomamente in base alle
competenze tecniche e alle abilità acquisite in formazione. Nel rispetto delle politiche comunitarie e regionali, la progettazione didattica intende perseguire l’obiettivo di creare una figura professionale in grado di:

o Saper condurre un lavoro di equipe per gestire al meglio gruppi di turisti di differenti target

o Essere in grado di utilizzare strategie e tecniche di comunicazione finalizzate all’aggregazione, conoscenza dei meccanismi sociali e psicologici che intervengono in gruppo

o Essere in grado di programmare e attuare un’animazione giornaliera, settimanale e mensile

o Saper individuare anche le potenzialità delle meraviglia della natura e dei monumenti attorno alla struttura ospitante ed utilizzarle al meglio per programmare attività di animazione di elevata qualità per soddisfare adeguatamente la sfera personale del turista cui ci si rivolge

o Rispettare le misure di prevenzione e sicurezza sul lavoro, conoscendo i rischi annessi alla professione svolta e alle caratteristiche della struttura ricettiva.

 

 

Il progetto favorisce l’inserimento di uomini e donne in stato di disoccupazione in accordo con le disposizioni comunitarie sulle pari opportunità e si prefigge l’obiettivo di offrire loro una qualificazione professionale per agevolarne l’inserimento nel mercato del lavoro. Ciò può avvenire grazie alle competenze specifiche che verranno fornite all’interno di tale percorso didattico, modularmente articolato e di grande specializzazione nell’ambito di un settore in continua evoluzione.
Le abilità acquisite durante il corso consentiranno ai discenti di imparare ad esercitare la professione in proprio in quanto verranno fornite ampie informazioni concernenti la pianificazione, la programmazione, la gestione e la risoluzione autonoma delle peculiarità inerenti la professione.
Il corso permette il conseguimento della qualifica professionale di animatore turistico (Legge 217/83 – L.R. 23/01/96 N. 4) Cod. TD1.5

 

 

 

Programma del Corso
Orientamento in:
-Elementi di psicologia e sociologia del turismo
-Legislazione del turismo e dello spettacolo
-Sicurezza sul lavoro
-Informatica
-Lingua straniera 
Tecniche di animazione e accoglienza

  • Animazione Diurna
  • Animazione Serale
  • Animazione Teatrale
  • Analisi Strutturale e Programmazione giornata
  • Animazione Commerciale

Recitazione e psicotecnica
Marketing e promozione territoriale
Uso della voce, articolazione e fonetica
Visite di studio

 

 

 

CONTATTACI anche SU INSTAGRAM

 

 

 

 

Per scriverci subito su whatsapp

 

 

 

La figura dell’Accompagnatore dovrebbe essere inteso oltre che come “Conduttore” ma anche come “Divulgatore”. 

Una delle tante importanti attività è aiutare e indirizzare la formazione di tutti coloro che, con vari interessi, vanno per montagne o per mari. 
 Si preoccupa soprattutto di insegnare la sicurezza, trasmettere cultura e il rispetto per I’ambiente, avvicinando la montagna o il mare in modo da trarne i massimi benefici spirituali e fisici senza portare danni ai difficili e delicati equilibri naturali .

Questo importante compito è assolto da centinaia di Accompagnatori, che si preoccupano con passione, competenza e pazienza di trasmettere la loro esperienza ai numerosi ospiti degli hotel e dei villaggi turistici .
Insegnare  la propria passione e la propria competenza è uno degli obiettivi , costituisce quindi un elemento centrale nella cultura e trova il suo appagamento nella responsabilità sociale del ruolo, nell’affiatamento con i compagni e nel piacere dell’escursione.

Diventare Accompagnatori non vuol dire tanto ricevere il riconoscimento delle attività svolte e delle abilità tecniche maturate, quanto acquistare la consapevolezza delle responsabilità ed in particolare si sottolinea come un Accompagnatore deve essere riconosciuto non solo per la coscienza dei doveri che il ruolo comporta ma anche per lo “stile” che caratterizza il proprio operato, che deve riflettere “passione per la montagna o per il mare”, “entusiasmo”, “attenzione”, “concretezza”, “credibilità” e
Essere cosciente che gli Accompagnatori rappresentano un punto di riferimento sul piano tecnico, culturale, etico e morale e dovrebbero essere considerati dagli altri un modello da seguire.

P.IVA 04938980754, P.IVA 08 106 580 726 ANIMATORI DALLA NASCITA